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ID SCHEDA | VAL 31 |
LOCALITA’ | RIMOLDO di CASATENOVO |
UBICAZIONE | CORTE ALTA DI RIMOLDO, FRAZIONE RIMOLDO 14 |
COLLOCAZIONE | SOTTO PORTICHETTO LATERALE |
TIPOLOGIA | STATUA IN NICCHIA CHIUSA |
ICONOGRAFIA | MADONNA IMMACOLATA A BRACCIA APERTE |
TECNICA | STATUA IN GESSO |
DATAZIONE | LA NICCHIA POTREBBE RISALIRE ALLA META’ DELL’OTTOCENTO |
DIMENSIONI | ALTEZZA STATUA 50 (IN NICCHIA 70×50). ALTEZZA DA TERRA=190 |
AUTORE | |
PROPRIETA’ | PRIVATA (RESIDENTI DELLA CORTE) |
ACCESSIBILITA’ | SI, CON AUTORIZZAZIONE. ACCESSO DA CORTILE PRIVATO |
STATO CONSERVAZIONE |
BUONO |
RIFERIMENTI FOTO | |
DESCRIZIONE | Ubicazione
In Corte Alta a Rimoldo nel cortile principale subito dopo la Chiesina. Si trova di fronte sulla sinistra sotto il portichetto in prossimità del civico 14. Iconografia Raffigurazione della Madonna rappresentata con l’immagine classica con le braccia aperte protese verso l’esterno (raffigurazione dei raggi che escono dalle mani simbolo delle grazie che la Madonna riversa sugli uomini). Ha una veste bianca, un grande mantello azzurro ed un velo bianco. Ai suoi piedi una semisfera con un serpente a cui schiaccia la testa. Il tradizionale simbolismo della Vergine che schiaccia il serpente ha come riferimento Genesi 3,14-15 (Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno»). La nicchia, tondeggiante, è ricavata nel muro con lo sfondo azzurro (in precedenza, come dimostra l’immagine degli anni 80, era blu scuro con le stelle) ed è chiusa con un’antina di vetro con serramento in legno bianco. All’esterno completa la composizione una mensolina con una tovaglietta di pizzo su cui vengono appoggiati fiori e ceri. All’interno della nicchia vi sono anche quattro angioletti oltre ad un vasetto con fiori finti. Il confronto con l’immagine degli anni 80 denota una certa cura nell’immagine che appare ora molto più pulita. La nicchia, da alcune fonti, viene fatta risalire fin verso la metà dell’Ottocento (corrispondente alla diffusione della devozione alla Madonna) che può essere correlata anche al fatto che quel nucleo storico, collegato al Palazzo, può risalire a quell’epoca. La sua collocazione, in una zona protetta ma “aperta” verso la Corte Alta di Rimoldo l’ha fatta diventare, per i decenni scorsi, il riferimento per il consueto Rosario serale. Tentativo di “chiusura” Nell’agosto del 2007 fu protagonista, suo malgrado, di una “storia” riportata da tutti i media locali e nazionali. Un marocchino, residente in corte, ha cercato di “murare” la nicchia con la Madonna e due angioletti. Il tentativo è stato sventato dall’intervento di altri residenti del luogo. Ecco l’estratto di un paio di articoli sulla stampa nazionale che hanno riferito sull’argomento: Repubblica, 21 agosto 2007 “Tenta di murare statuetta della Madonna. Paese del lecchese contro musulmano” LECCO – Ha cercato di murare una statua della Madonna, ma il paese si è ribellato. E’ accaduto a Cascina Rimoldo nella frazione brianzola di Valaperta, nel comune di Casatenovo, in provincia di Lecco. Protagonista del singolare gesto un immigrato di fede musulmana, che voleva far sparire uno dei simboli religiosi cristiani della zona, che secondo gli esperti si può far risalire alla metà dell’ottocento. L’immigrato appena arrivato nella sua nuova casa, si è subito mostrato insofferente all’edicola votiva e ha tentato il blitz, armato di cazzuola e cemento. Ma due anziane cugine sono intervenute con prontezza: “Cosa stai facendo? Non ti vergogni?”, hanno detto le donne che hanno salvato la loro Madonnina in extremis. Il paese è così tornato in possesso della statuina per sistemarla non si sa ancora dove. Agli angioletti invece non è andata così bene: sono finiti murati dietro una parete di mattoni e cemento. “Abito qui da 53 anni e quella Madonna c’è sempre stata – commenta una delle due anziane -. Ogni casa ha la sua statuetta e non capisco come queste persone possano pensare di portarcele via senza nemmeno chiedere il permesso. Oltretutto non sono i padroni di tutto. In quella casa ci sono altri abitanti che non sono d’accordo, che non avrebbero mai voluto rinunciare alla madonnina e ora invece devono guardare un muro in cemento. E per fortuna che noi siamo riuscite a portarla via”. ….. “Siamo di fronte ad un’iniziativa individuale arbitraria ed incivile”, ha detto il primo cittadino. “Tuttavia – ha aggiunto Colombo – questo gesto inqualificabile ed intollerante non deve pregiudicare gli sforzi che tutti dobbiamo compiere per una convivenza veramente civile, fondata sul rispetto reciproco delle idee, delle tradizioni e delle convinzioni religiose di ciascuno”. Secondo Colombo “è presumibile che si giunga immediatamente all’emissione di un’Ordinanza di ripristino dell’edicola votiva di Cascina Rimoldo”. Corriere della Sera, 23 agosto 2007 “Madonna murata, il marocchino chiede scusa” LECCO — «Non volevo offendere nessuno, tantomeno la religione cattolica. Mi spiace per quello che è successo, volevo solo che il muro fosse diritto, così mi sono messo a fare il lavoro. Non pensavo di offendere, ma ho rimesso tutto a posto, la statua della Madonna adesso è più bella di prima». Si è scusato per il gesto, dopo aver ricollocato la statua della Madonna nella sua teca, l’immigrato trentenne di origine marocchina protagonista di quanto accaduto a Cascina Rimoldo di Casatenovo (Lecco), dove due anziane donne erano intervenute per portare in salvo la statua della Madonna che l’uomo intendeva murare nella sua abitazione. ……………………. I quattro attuali angioletti sono stati posti, dopo questo fatto, in sostituzione dei due precedenti andati persi, cementati dal cittadino extracomunitario, il quale peraltro è stato sconfessato anche dai responsabili referenti musulmani che hanno ricordato come la figura di Maria sia presente anche nel Corano. |