MADONNA DEL DRIGHETT USMATE

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La Madonna del Drighett, l’Annunciazione opera del 2009

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Sulla parete della casa è addossato l’importante tabernacolo noto come “Madonna Del Drighett”
ID SCHEDA USM 14
LOCALITA’ USMATE
UBICAZIONE VIA ROMA ALTEZZA NUMERO 39 
COLLOCAZIONE SULLA PARETE DELLA CASA IN PROSSIMITA’ DEL TORRENTE MOLGORA
TIPOLOGIA PITTURA SU TAVOLA, COLLOCATA IN TABERNACOLO
ICONOGRAFIA ANNUNCIAZIONE
TECNICA PITTURA 
DATAZIONE 2009, PITTURA  PRECEDENTE 1988
DIMENSIONI COMPRESA LA CORNICE: BASE 155, ALTEZZA 230, ALTEZZA DA TERRA 125 
AUTORE ROMANO MORZENTI 
PROPRIETA’ PUBBLICA
ACCESSIBILITA’ SI
STATO CONSERVAZIONE

BUONO

RIFERIMENTI FOTO GALLERIA IMMAGINI 
DESCRIZIONE Tra le più note rappresentazioni del sacro nel territorio di Usmate. La leggenda la colloca a protezione del contagio della peste dei secoli XVI e XVII. A segnare il torrente Molgora, che scorre a pochi metri, determinò con la linea di quest’ultimo, il limite non superato del contagio che non raggiunse il paese. Forse meno leggendario ma più credibile, in quell’ottica mutuata dai Lares romani, che indica il “segno”  posto a protezione di un pericolo incombente, causato dal carattere torrentizio del corso d’acqua che scorre prossimo e che ha determinato, sino ad anni recenti, momenti calamitosi non indifferenti. La storicità del sito si ferma ad inizio novecento. L’edicola posta sulla parete dell’abitazione in prossimità di un distributore di benzina, all’altezza del numero 39 di via Roma, si trova collocato ad un livello inferiore al piano stradale. La rappresentazione rimanda all’Annunciazione. L’edicola composta da una cornice in legno, dal profilo a gole lisce sovrapposte con dimensioni a decrescere, è verniciata e contiene il dipinto protetto da materiale trasparente plastico, è completata nella parte bassa da una mensola in pietra dove sono deposti fiori e ceri. Alla sommità una cupola in metallo segue il profilo curvilineo della teca e sporgendo in maniera importante assicura una buona protezione alle intemperie dell’intera struttura sottostante. La cupola ad arco “spessorata” è lavorata sui due lati con incisioni geometriche e profilata nella parte alta da una finitura dall’aspetto “cordonato”. Il dipinto ritrae la Vergine che inginocchiata viene distolta dalla lettura del libro posto sull’inginocchiatoio dalla presenza di un arcangelo che le porge dei gigli simbolo di purezza e con la mano destra indica verso il fondale del dipinto. La Madonna con le mani incrociate sul petto, volge lo sguardo verso l’angelo. Due cherubini stazionano ai piedi dell’angelo rivolgendosi verso la Madre di Dio. Sopra un putto solleva la tenda ricamata che apre alla vista oltre la finestra, a cui indicava la mano dell’angelo. Il paesaggio che si coglie mostra alla destra  una torre quadrata. Sulla sinistra un paesaggio pianeggiante. Il dipinto fu realizzato, su masonite, nel 1988 dal pittore Romano Morzenti. Nel 2009  fu rimosso per  un restauro dell’opera che appariva fortemente compromessa dalle intemperie. Durante l’operazione fu possibile mettere in luce una precedente pittura murale che fu fotografata nell’occasione. L’immagine ricalcava parzialmente il tema odierno. L’angelo è sempre rivolta alla figura femminile, che non ha alcun segno distintivo della santità attribuibile alla Madonna e si trova in piedi rivolta verso l’angelo. Sempre presente il paesaggio oltre la finestra. Una possente costruzione sul fondo rimanda ad una torre o altro edificio non identificabile. Rimane il dubbio se la rappresentazione del fondale descriva un luogo reale, oppure rimandi a simbologie iconografiche legate alla Madonna.