A distanza di qualche mese, dalla pubblicazione del sito, ho intercettato alcune vecchie immagini relative ad altri “segni del sacro” che oggi non esistono più. Una è stata recuperata da una pubblicazione di qualche anno fa, le altre sono foto che alcuni amici hanno voluto mettere a disposizione. Mi sono accorto che quasi la totalità di queste “presenze”, emerse dall’oblio, sono finite nelle diverse inquadrature che le ritraggono, abbastanza per caso, non essendo evidentemente, il soggetto a cui il fotografo voleva indirizzare la sua attenzione. Non per questo sono comunque meno gradite, anzi sorprese insperate e dunque ancora più preziose. Questa casualità a cui accennavo, mi lascia supporre che ancora diverse di queste immagini, giacciono riposte in qualche cassetto, sconosciute anche a chi le possiede. L’invito ancora una volta, a chi avesse la pazienza di sfogliare quei suoi ricordi, da cui potrebbero emergere altri preziosi “pezzi” ancora mancanti che andrebbero a completare o per lo meno ampliare questa raccolta di segni di fede, di un dimenticato passato.
Partiamo dalla Corte Giulini, avevamo parlato di una immagine di una Madonna con Bambino, che faceva bella mostra di se sulla parete che chiude il porticato ad est.

Un gesto inconsulto aveva deturpato l’immagine che era stata poi coperta e persa per sempre da una mano d’intonaco. Ermanno Riboldi ci ha passato una foto, ripresa con la volontà d’evidenziare l’attività della raccolta e delle conservazione del granoturco. In una pregevole foto mostra una distesa di pannocchie appese al soffitto del portico e in lontananza nell’inquadratura appare, tra l’altro tagliata da una lama di luce che in diagonale spezza la figura, l’icona delle Madonna a cui accennavamo. Riproponiamo la foto originale ed il tentativo, con un po’ d’elettronica di riportare in vita la figura scomparsa.

A questo punto ci dirigiamo verso la Chiesa Parrocchiale di Velate, superato il palazzo Belgioioso e lasciata alle spalle la “Curt Granda”, sul lato opposto dove ora sorge un edificio occupato da un istituto di credito, era collocata la Corte dei Campari, ancora una foto di Ermanno Riboldi, ci mostra, sull’edificio ormai abbandonato ed in attesa di essere abbattuto, una piccola nicchia che contiene una statuetta della Madonna, immaginiamo una “Immacolata”.

Pochi metri, più avanti, e qui il contributo è una foto di Gino Casiraghi, una nicchia sulla parete della costruzione che chiude la curt del Sacrista, verso la piazza. Oggi, dopo gli interventi, di ristrutturazione l’edificio ospita un esercizio commerciale, un bar. Nella foto scattata negli anni settanta, possiamo apprezzare la presenza di una nicchia di cui si sono perse le traccia.

Ancora una foto di Gino Casiraghi e dirigiamo a nord del territorio di Velate, arriviamo alla semi abbandonata proprietà della “Villa Angioletta”. Nella parte della proprietà, “rustica”, dove vivevano le persone che curavano la tenuta agricola, possiamo attraverso il reperto proposto apprezzare un dipinto ancora esistente, questa è una ripresa degli anni settanta, che raffigura la Madonna con Bambino, abbastanza simile ad un’altra incontrata ai Dossi di Usmate.

Nell’occasione completiamo le presenze sacre del luogo proponendo l’immagine, gentilmente avuta dal Signor Marchetti, l’odierno proprietario. Si tratta di una statua contenuta in una nicchia, che rappresenta sempre una Madonna con Bambino. La collocazione è sempre all’interno della zona rustica, che possiamo incontrare, una volta superato l’androne d’ingresso, svoltando a sinistra.

Terminiamo la rassegna con una riproduzione, che abbiamo trovato su una pubblicazione a stampa che ritrae la scomparsa cascina Tazza in Usmate anche qui si può scorgere sulla parete della cascina una nicchia protetta, che conteneva con ogni probabilità una statua che rappresentava la Madonna. La riproduzione in nostro possesso non ci permette di essere più precisi.
