I SEGNI DEL SACRO A CAMPARADA

PRESENTAZIONE

Il lavoro svolto sul territorio di Camparada evidenzia come i “Segni del Sacro”  non siano altro che testimonianze materiali del rapporto tra la comunità e il sacro, attraverso le sue manifestazioni e trasposizioni tangibili. Affreschi raffiguranti San Sebastiano,  Sant’ Antonio e San Rocco, piccole sculture votive raffiguranti la Madonna situate su mensole o racchiuse in edicole  murarie, un elegante Angelo alato: sono tutte opere umane che danno impronta e segnano fisicamente e simbolicamente il territorio che la comunità abita. Una sincera  autentica testimonianza di fede degna di grande rispetto, e meritevole di essere tutelata. Esse presentano delle differenze più o meno accentuate, di paese in paese ed è per questo motivo che vale sicuramente la pena conoscerli anche in territori abbastanza circoscritti come il paese di Camparada.

Il percorso di parole e fotografie qui presentato spazia cronologicamente dalle ultime decadi dell’ottocento alla seconda metà del novecento.

I soggetti effigiati, opera di pittori popolani “ naif”, sono legati con la vita contadina del tempo, sono Santi protettori del focolare domestico, dell’universo agreste (naturale, stagionale, meteorologico, animale, ecc.).

Gli abitanti di Camparada non possedevano nemmeno una manciata di terra e nonostante fossero gravati di fatiche e gabelle, andavano, comunque, fieri di possedere immagini e simulacri di richiamo domestico-poetico, accanto alla propria abitazione, sulla parete esterna della casa, sotto il portico, nei pressi del cascinale, nelle edicole campestri e persino sul frontale dei singoli capanni, disseminati nella campagna. I contadini consideravano questi dipinti come specie di reliquie personali da implorare, erano certi di essere ascoltati e che le loro invocazioni sarebbero state esaudite. Nella recita serale del rosario quotidiano, non mancava una preghiera speciale per S. Antonio del porcello, S. Rocco del cane e S. Sebastiano martire.

La maggior parte degli affreschi presi in considerazione per la loro importanza iconografica  e storica si trovano all’interno della Corte del Masciocco: un insieme architettonico concluso e simmetrico, posto lungo la via Resegone e costruito attorno ad un edificio di culto che divide lo spazio in due “aie” distinte. La cascina conserva , nonostante aggiunte recenti, caratteristiche tipologiche e costruttive tipiche dell’architettura rurale della bassa Brianza. Nei territori di Camparada, Casatenovo, Usmate Velate ed Arcore è ancora notevole la presenza di grandi complessi plurifamiliari legati all’attività agricola ma non solo, che hanno strutturato in modo puntuale e con grande impatto visivo il nostro territorio. Questa presenza svolse anche una funzione, per un certo periodo, di “ammortizzatore”, a protezione dell’assalto delle nuove industrie. La Corte del Masciocco ha assunto la sua conformazione definitiva solo verso la metà dell’ottocento in seguito alle modifiche apportate nell’organizzazione del lavoro introdotte dal processo di industrializzazione agricola. All’interno della corte ci hanno affascinato gli affreschi raffiguranti S. Sebastiano e S.Antonio Abate, ma anche diverse rappresentazioni della Madonna con Bambino, situate su mensole o incorniciate da motivi lignei, risalenti alla prima metà del novecento.

Gli affreschi murali ancora presenti nelle stalle della Cascina Masciocco sono stati realizzati tutti nel medesimo anno da un pittore viandante che, si presume, venne ingaggiato per il periodo necessario a realizzare le opere; è ignota la ragione, che spinse l’artista, seppur avesse rappresentato gli stessi Santi, ad introdurre alcuni dettagli che differenziano tra loro le raffigurazioni.

La Cascina Masciocco non è l’unica corte a Camparada nella quale si concentrano le opere sacre di nostro interesse: nei pressi del cortile della Cascina Valmora, è situato un imponente Angelo alato in marmo bianco, realizzato dagli abitanti della corte per commemorare Padre Enrico Beretta, loro concittadino, per molti anni in missione a Honk-Kong.

Anche la Corte di S. Rocco ospita un’edicola che racchiude una maestosa statua dell’omonimo Santo, raffigurato con tutti gli attributi iconografici caratteristici e risalente alla prima metà del novecento.

Molte sono le icone religiose poste davanti alle abitazioni di Camparada, come la Madonna di Fatima che troviamo nella zona La Torre, le numerose edicole votive su mensola contenenti Madonne di Lourdes situate in via Cabella o all’interno dei giardini pubblici di Viale Lombardia.

Di particolare interesse storico e iconografico è sicuramente la Madonna Nera situata in via Milano, della quale resta parzialmente sconosciuto il valore simbolico che caratterizza il colore inconsueto dei volti lasciando un affascinante velo di mistero.

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